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L’adolescenza è un periodo della vita dell’uomo caratterizzato da diversi cambiamenti che spesso possono destabilizzare l’equilibrio familiare che fino a quel momento è stato costruito.

Il genitore è a conoscenza del fatto che spesso in questo periodo si crea un distacco nella relazione con il proprio figlio, un passaggio normale nell’evoluzione dell’uomo, ma nonostante ciò per i genitori è causa di sofferenza e dispiacere. Il giovane non è esente da questa sofferenza ma differentemente dell’adulto spesso non riesce ad attribuire un nome al perché del suo disagio. In alcuni casi è possibile che il ragazzo non sia consapevole della propria difficoltà, ma ciononostante si percepisce la sua irrequietezza.

La maturità fisica e sessuale che avviene in questo periodo rappresenta un evento critico, il giovane spesso fa fatica nel riconoscersi all’interno di un corpo in continuo cambiamento: non ha il corpo di un bambino e non ha il corpo di un adulto.  Ciò porta l’adolescente ad andare incontro a delle temporanee sproporzioni corporee e sono queste che danno origine a difficoltà, imbarazzo e malessere.

Durante questo periodo il giovane ha la possibilità di conoscere, in modo sempre più approfondito e personale, le proprie qualità e quindi di costruire se stesso a partire da criteri propri. La differenza della costruzione di sé nel bambino e nell’adolescente si trova proprio nella capacità e possibilità di quest’ultimo di elaborare un’identità personale non più dipendente dagli adulti. Si verifica quindi un passaggio da un’identità riflessa dal giudizio degli altri, ad un’identità autoriflessa, dove sono i propri giudizi a permettere una definizione di sé.

Per alcuni giovani il percorso di costruzione della propria identità si potrebbe riflettere in una drastica caduta del livello di autostima che si riscontra nelle prima fasi dell’adolescenza. La maggior parte degli adolescenti ha un Sé ideale costruito in buona parte dagli standard imposti non solo dalla società, come gli idoli del mondo dello spettacolo o della musica, ma soprattutto dal gruppo dei pari; Sé ideale spesso non coincide con il Sé reale .

Anche i fattori socialmente costruiti incidono sullo sviluppo più o meno adeguato dell’adolescente.  In tale ottica, lo sviluppo risulta strettamente legato al contesto sociale in cui si vive, quindi alle regole e anche alle aspettative da parte di adulti e coetanei. Nell’adolescenza il giovane è portato a mettere in discussione i modelli di vita in base ai quali è stato educato e ricerca dalla vita quotidiana un proprio orientamento grazie al gruppo di amici. Il giovane ha la necessità di differenziarsi dalla famiglia, o meglio di distanziarsi, in modo da poter ridefinire in modo autonomo un proprio sistema di valori e di stile di vita. Allo stesso tempo è necessario non sentirsi troppo diverso, ed è a questo bisogno che viene incontro il gruppo dei pari, fornendogli appoggio e sicurezza nel momento in cui si allontana dagli adulti. Gli amici sono percepiti come fonte di sostegno: un punto fondamentale in base a cui orientare le proprie condotte, credenze, opinioni e valutare le proprie qualità. I giovani tendono ad adottare gli stessi comportamenti, atteggiamenti e modi di vestire del gruppo dei pari per sentirsi parte del gruppo. Spesso si sentono pronunciare da loro frasi come “i miei amici lo fanno sempre”, “tutta la classe ha preso questo voto” o “i genitori dei miei compagni non fanno così”; il giovane ricerca costantemente la vicinanza e la somiglianza ai suoi coetanei. E’un modo per avere una guida, un punto di riferimento e non sentirsi smarriti nel processo di crescita. Nonostante tali adeguamenti al gruppo dei pari, va sottolineato però che nella maggior parte dei casi le somiglianze che si notano all’interno dello stesso gruppo di amici sono precedenti all’instaurarsi del legame con gli amici, con ciò si intende dire che il giovane entra a fare parte di quel determinato gruppo perché rispecchia alcune delle proprie caratteristiche con i componenti .

Durante questo periodo si verifica quindi un passaggio da un orientamento verso i genitori ad un orientamento verso i pari. I genitori, a fatica, si trovano davanti al dover rinunciare a quel posto di privilegio in cui si sentivano unici e spesso indiscutibili. Nonostante l’orientamento spostato verso i coetanei, la figura dei genitori resta fondamentale in quanto fornisce un punto d’appoggio di enorme sicurezza ed è importante non commettere l’errore di pensare che i giovani non sentano più la necessità di avere questi punti di riferimento. Oltre ai genitori, anche altri adulti, come insegnanti o zii, hanno un ruolo importante nella vita dell’adolescente: consentono di fornire esempi di figure adulte diverse dai genitori, e modelli più forti e sicuri rispetto ai coetanei. Queste figure hanno la possibilità di introiettare insegnamenti e valori che invece sarebbero rifiutati se espressi dai genitori. Si parla quindi di una responsabilità educativa non solo da parte del genitore, ma da parte di tutte le figure che sono vicino al giovane. Il ruolo dell’adulto si deve riscoprire fondamentale per il ragazzo, si dovrà lavorare su questa consapevolezza in modo da aumentare la motivazione su questo delicato compito.