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Oggi il tema dei DSA è più che mai affrontato da professionisti e non.

Le maggiori difficoltà che i genitori riportano sono legate allo studio a casa, nel quale capita sovente che essi si prendano la dura responsabilità di aiutare i propri figli nello studio, causando tensioni e conflitti e creando nel ragazzo/a ulteriore confusione.

Questo avviene con le più buone intenzioni (aiutare il proprio figlio/a), tuttavia le difficoltà riscontrate da questi ragazzi nello studio, non sono facilmente risolvibili se non con l’aiuto di professionisti.

Ci rendiamo conto, tuttavia, che non sempre è possibile rivolgersi ad un professionista, così abbiamo deciso di dare qualche piccolo consiglio su come affrontare lo studio a casa.

Innanzitutto, dobbiamo ricordarci che ognuno di noi è unico e non dobbiamo cadere nell’errore di adottare delle strategie pensando che valgano per tutti. Saranno i ragazzi, posti di fronte a molti stimoli, a trovare la strategia più adatta a loro che gli permetterà di compensare le loro difficoltà.

Ecco qualche consiglio:

  1. Non dobbiamo avere fretta: lasciamo che i ragazzi studino con i loro ritmi, se hanno bisogno di fare una pausa lasciamogliela fare, se si dimenticano delle cose studiate poco prima non arrabbiamoci, ma con calma proviamo a rivederle insieme a loro.
  2. Non “fissiamoci” su metodi di studio “standard”: se in generale la lettura e la ripetizione del materiale di studio, è un metodo poco efficace, lo è ancora di più con ragazzi che hanno un disturbo specifico. Cerchiamo di trovare delle strategie di studio alternative: ad esempio potremmo partire da una mappa concettuale con delle figure da associare a dei concetti e poi mano a mano approfondire gli argomenti fin dove il ragazzo riesce. Usiamo gli audio-libri, il computer, il registratore vocale (metodo utile è quello di far portare il registratore in classe ai ragazzi in modo che a casa si riascoltino la lezione).
  3. Aiutiamoli a sperimentare le loro capacità: Il lavoro a casa permette di rivedere quanto spiegato a scuola e di valutare se è avvenuto l’apprendimento dei concetti e se si è in grado di fare i compiti in autonomia. Questo è un momento fondamentale per chiarire dubbi e incomprensioni prima di passare agli argomenti successivi.
  4. Non facciamo i compiti al posto loro: capita spesso di sentire ragazzi che studiano sui riassunti fatti dalla mamma. Questo è un errore frequente, ma che ha conseguenze molto dannose sui ragazzi. Come prima cosa, il genitore inconsciamente sta trasmettendo il messaggio “da solo non ce la fai, faccio io per te” andando quindi ad intaccare l’autostima dei ragazzi. Ricordarsi anche che durante le verifiche non c’è la mamma che scrive al posto loro, questo li potrà portare all’insuccesso scolastico.

Per aiutarli possiamo insegnare loro delle strategie che riescano a gestire autonomamente e che gli permettano di essere autonomi nello studio a casa e a scuola.

Questi sono solo alcuni consigli; purtroppo aiutare i ragazzi con un disturbo specifico è molto difficile perchè spesso capita che siano loro i primi a non volerlo, sentendosi così “diversi” o “inferiori”. Per questo è importante un aiuto esterno e un supporto oltre che “didattico” anche emotivo.

A presto

Dott.ssa Silvia Mauro